Il Viaggio Tra le stelle di Leiji Matsumoto

Alla fine di febbraio abbiamo appreso con tristezza che ci ha lasciato il grande mangaka Leiji Matsumoto, uno dei maestri indiscussi dei manga che con il suo stile inconfondibile ha conquistato generazioni di lettori in tutto il mondo.

Il 13 di febbraio scorso il maestro Leiji Matsumoto ci ha lasciati salpando per “il mare di stelle”… Per noi appassionati il nome di Leiji Matsumoto è sempre stato sinonimo di manga e animazione giapponese. Nato a Fukuoka, in Giappone, nel 1938, Matsumoto ha creato manga e anime per oltre sei decenni, è stato un pioniere del settore e ha rivoluzionato il modo in cui guardiamo agli anime e ai manga.

La sua scomparsa ci ha colpito e indubbiamente rattristato, ma non sarebbe corretto dire che la sua dipartita ha lasciato un vuoto dietro di sé, perché il sensei ci ha lasciato davvero molto. Ha lasciato al mondo molte storie, personaggi indimenticabili, uno stile inconfondibile e soprattutto una sensibilità, una poetica e un immaginario unici.

Sebbene Leiji Matsumoto fosse un autore i cui lavori sono facilmente inscrivibili nel genere della fantascienza, la sua opera appartiene più propriamente ad un filone del genere molto particolare. Il suo era un modo avventuroso di intendere il fantastico, più romantico-metaforico che scientifico, descriveva mondi in cui gigantesche navi pirata e treni a vapore lunghi chilometri solcavano le profondità dello spazio. Il contributo che il suo immaginario ci ha dato è grande quanto un sistema stellare.

L’abilità artistica di Matsumoto non si limitava alla scrittura; aveva anche un talento per il disegno e molte delle sue illustrazioni sono altrettanto straordinarie quanto le storie stesse.

Abbiamo conosciuto in Italia il lavoro del sensei Matsumoto principalmente per una manciata di serie TV anime, tutte diventate dei grandi classici, arrivate sulle nostre reti nel giro di pochissimi anni, tra il 1979 e il 1982. Serie animate che viste in infanzia ci hanno lasciato un ricordo duraturo e indelebile. Parliamo di: Danguard ACE, Capitan Harlock, Star Blazers (La corazzata spaziale Yamato), Starzinger, La Regina dei Mille Anni e Galaxy Express 999.

Danguard Ace

La prima delle sue opere ad arrivare in Italia è stata la serie mecha Dangaurd Ace, giunta da noi su reti private nel 1978 e diventata presto un’alternativa alle primissime serie robotiche arrivate da noi nel periodo (avevamo parlato di Danguard e della sua unicità in questo articolo: Planet Robot Danguard ACE e i suoi primati).

Capitan Harlock

La serie animata di Capitan Harlock può essere considerata uno degli esempi più autentici e innovativi di anime giapponese nel genere della fantascienza classica e futuristica. In Italia abbiamo conosciuto l’epopea del pirata spaziale di Matsumoto con l’arrivo sulle TV italiane di Capitan Harlock nel 1979, che ha affascinato e conquistato una generazione di spettatori.

In effetti, molti di noi che erano bimbi all’epoca ricordano Capitan Harlock come uno dei primi incontri con gli anime giapponesi. La serie fu trasmessa in anteprima dall’emittente pubblica italiana RAI 2 dal 9 aprile 1979 all’interno del programma contenitore “Buonasera con…“, con un primo blocco di una ventina di episodi. Dopo le prime difficoltà a causa della sua inedita commistione di generi, nel giro di pochi mesi con le repliche dei primi e con l’arrivo dei nuovi episodi, gli ascolti prima timidi iniziarono a crescere decretando il successo del personaggio anche in Italia (avevamo parlato delle serie TV dedicate a Capitan Harlock in questo articolo: Capitan Harlock, il ritorno del pirata spaziale.)

Star Blazers (La corazzata spaziale Yamato)

Un altro classico intramontabile, che ha avuto un’eco molto ampia nell’immaginario fantascientifico internazionale è Star Blazers (La corazzata spaziale Yamato), progetto figlio della collaborazione tra il produttore Yoshinobu Nishizaki, l’ideatore della serie, e del maestro Matsumoto, intervenuto per dare una direzione artistica al progetto. Il contributo di Matsumoto è stato tale da dare una connotazione stilistica fortissima alla serie TV, tanto da sovrascrivere molto del progetto originale. Arrivata in Italia nel 1980 e trasmesso da emittenti locali è diventata in breve anche da noi un grande cult.

Starzinger

Nel 1981 arriva sulle nostre reti Starzinger, serie TV creata da Matsumoto e prodotta dalla Toei Animation. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Giappone nel 1978 e successivamente in altri paesi come l’Italia e la Francia. la trama di “Starzinger” è stata ispirata dal classico cinese “Viaggio in Occidente“.

L’emozionante viaggio della Principessa Aurora verso il Grande Pianeta con i suoi compagni cyborg, Coog, Hakka e Gorgo – che devono ripristinare l’Energia Galattica e fermare la regressione della civiltà tra i popoli di tutto lo spazio – è un viaggio che non ha mancato di appassionaci nel corso delle sue 73 puntate.

La regina dei Mille Anni

Il lavoro di Matsumoto è stato anche molto influenzato dalla letteratura e dalla cultura occidentale. Aveva una particolare predilezione per le opere di H. G. Wells e pur amando la fantascienza occidentale, non dimenticò mai le sue origini giapponesi e spesso le incorporò nelle sue storie e utilizzò anche creature e personaggi mitologici giapponesi: la stessa “Regina dei mille anni”, la cui storia è basata sulla fiaba giapponese “La storia del tagliatore di bambù” (nota anche come “La Principessa Kaguya“), ne è un esempio lampante. La serie TV ha esordito da noi su Canale 5 nel 1982.

Galaxy Express 999

Nel 1982 approda su RAI 2 un’altro grande classico: Galaxy Express 999, una serie animata poetica e a tratti visionaria, ambientata nell’universo di Capitan Harlock.

La trama di Galaxy Express 999 segue le avventure di un giovane ragazzo di nome Tetsuro Hoshino (Masai Hoshino nell’edizione italiana), che vive in un mondo futuristico in cui la gente può ottenere l’immortalità sostituendo il proprio corpo con uno robotico. Tetsuro, desideroso di ottenere l’immortalità per sé e sua madre, intraprende un viaggio verso il leggendario pianeta Andromeda, dove si dice che si possa ottenere un nuovo corpo gratuitamente. Dopo la morte della madre viene aiutato dall’aliena Maetel (Maisha per l’edizione italiana) e si mette in viaggio a bordo del treno spaziale Galaxy Express 999. Durante il suo viaggio, Tetsuro incontra vari personaggi e si imbatte in tante difficoltà e pericoli. La serie esplora temi profondi come la mortalità, l’immortalità e il senso della vita.

Galaxy Express 999 è stata un successo sia in Giappone che in Italia, e ha contribuito a consolidare la fama di Matsumoto come uno dei più grandi autori di manga e anime di tutti i tempi.


Leiji Matsumoto è ormai una leggenda dell’industria degli anime e dei manga. I suoi contributi hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui guardiamo a questo medium. Siamo profondamente addolorati per la scomparsa del sensei, ma le sue storie hanno lasciato un segno indelebile in generazioni di lettori e il suo lavoro continuerà a ispirare persone sia qui sulla terra che nelle stelle.

Giorgio Salimbeni