Haikyu!! L’asso del volley.

Manga tra i più popolari dello scorso decennio, Haikyu!! è uno spokon moderno, che non sfrutta le drammatizzazioni di gioco come i manga sportivi più datati, ma che non manca di coinvolgere e appassionare.

Gli anime sportivi sono ben conosciuti nella nostra penisola grazie al grande successo di molte serie animate arrivate da noi nei primi anni ’80. L’influenza sul pubblico più giovane è stata tale che in Italia molti dei nati a cavallo della seconda metà degli anni ’70 sono entrati in contatto per la prima volta con sport da noi non diffusissimi a livello scolastico proprio grazie alle serie animate giapponesi.

Il termine usato in Giappone per identificare i manga e gli anime incentrati sullo sport è spokon, una parola che deriva dalla contrazione dei due termini sportkonjo (parola giapponese traducibile come “forza di volontà”). E infatti le caratteristiche che accomunano i protagonisti degli spokon, nella stragrande maggioranza giovani in una fascia di età che va dalle scuole medie al liceo, sono il talento e la fortissima determinazione che li spinge ad intraprendere un cammino lungo e difficile, spesso massacrante, per coronare il sogno di arrivare al top nella propria disciplina.

La nascita del genere vien collocata nel 1966, con la pubblicazione di Tommy la stella dei Giants (In originale “Kyojin no Hoshi” ovvero “La stella dei Giganti”), manga creato dallo sceneggiatore Ikki Kajiwara (autore non a caso anche di altri grandi titoli, conosciuti in Italia come “L’uomo Tigre“, “Arrivano i Superboys” e “Rocky Joe“), che ha gettato le basi del genere (come l’estrema drammatizzazione della preparazione atletica).

I protagonisti degli spokon più datati spesso hanno delle capacità ben al di sopra dello sportivo professionista, sono quasi dei ninja: usano colpi segreti, schiacciano palle che scompaiono, usano tiri a effetto dotati praticamente di volontà prorpia, corrono su campi infiniti, creano illusioni ottiche di palline multiple cambiando il modo di impugnare la racchetta, fanno dei fuoricampo da orbita geostazionaria, salti protratti che lasciano il tempo di fare discorsi lunghissimi infischiandosene della forza di gravità e sopportano allenamenti sadici che mobiliterebbero le associazioni per i diritti umani… OK, abbiamo esagerato un po’, ma pensiamo che abbiate colto tutti i riferimenti.

Rispetto ai titoli classici, gli spokon moderni si differenziano per una molto maggiore attenzione all’aspetto tecnico e al realismo delle discipline che vengono messe in scena. Restano i lunghi commenti tecnici degli spettatori esperti che spiegano le dinamiche di gioco, le dilatazioni temporali e i flussi di pensiero dei giocatori in campo, ma le azioni vengono descritte più meticolosamente e messe in scena in modo da essere plausibili. Questa tendenza si è fatta più evidente a partire dagli anni ’90 e ha raggiunto delle vette interessanti nell’ultimo decennio, soprattutto, e per forza di cose, nelle controparti animate dove l’attenzione al realismo della regia è andata di pari passo con l’evoluzione delle tecniche di animazione.

Un titolo che si inscrive in questa tendenza moderna dello spokon è sicuramente Haikyu!!, manga incentrato sulla pallavolo, popolarissimo in Giappone e che si è fatto molto apprezzare anche al di fuori dai suoi confini nazionali. Haikyu!! è un manga tipicamente shonen, scritto e disegnato da Haruichi Furudate, che ha debuttato sulle pagine della rivista contenitore Weekly Shōnen Jump nel 2012 ed è stato serializzato fino alla sua conclusione nel 2020, per poi essere raccolto in 45 volumi monografici sotto forma di Tankobon.

I presupposti che danno l’incipit alla trama del manga sono molto classici ma ben raccontati: il giovane Shoyo Hinata, ragazzo di bassa statura ma dalle doti atletiche spiccate, rimane folgorato dalle gesta de “Il piccolo Gigante”, soprannome dato dalla stampa ad un giocatore titolare della squadra di pallavolo del liceo Karasuno, anche lui di bassa statura ma dotato di un talento tale da poter rivaleggiare con avversari con dei fisici molto più adatti alla pallavolo del suo. Così Hinata decide di entrare nella club di pallavolo della scuola media che frequenta, trovandosi però praticamente unico membro fisso e costretto ad allenarsi da solo, o al massimo con qualche compagno eventuale. Verso la fine delle medie, Hinata riesce a creare un team di fortuna reclutando compagni di scuola amici, alcuni apartenenti ad altri club sportivi ma nessuno con una vera esperienza di gioco nella pallavolo. Durante la prima ed unica partita di torneo tra scuole media che disputa il suo team, incontrano come avversari la squadra preparatissima di cui fa parte Tobio Kageyama, un ragazzo di alta statura e grande talento, ma estremamente egocentrico e con un carattere molto scostante, tanto da risultare indigesto anche ai suoi compagni di squadra. Inutile dire che tra Tobio e Hinata c’è subito un grande attrito e la squadra di quest’ultimo viene miseramente sconfitta.

Malgrado la brutta esperienza agonistica, Hinata non si da per vinto e continua ad inseguire il suo sogno. Dopo qualche tempo lo vediamo iscritto al liceo Karasuno per seguire le orme del suo idolo “Il piccolo Gigante”. Riceve però un duro colpo quando scopre che anche Tobio, contrariamente ad ogni previsione, frequenta la sua stessa scuola e si è iscritto al club di pallavolo. Tra i due sono subito scintille! Però, grazie anche all’intervento dei loro senpai, si accorgono che per una strana alchimia i loro stili di gioco sono complementari e, se abbinati, diventano una forza dirompente sul campo da gioco. Dovranno quindi fare buon viso a cattivo gioco, accettarsi a vicenda ed iniziare a collaborare per far tornare il club del liceo Karasuno una squadra vincente come non accadeva da tempo.

Nonstante i presupposti, che farebbero pensare ad una continua tensione agonistica, il clima del manga si tiene su un registro solare e divertente, i due protagonisti e i personaggi che li circondano sono ben caratterizzati: difficile non farsi trascinare dall’entusiasmo e dai battibecchi generati dalle incompatibilità caratteriali di Hinata e Tobio. Ad una narrazione scoppiettante si accosta poi una doverosa attenzione agli aspetti più tecnici della pallavaolo, rappresentando in modo realistico strategie di squadra e dinamiche di gioco, che, al di là delle forzature più fumettistiche come ad esempio l’incredibile talento dei tantissimi e giovanissimi giocatori coinvolti, restano fondamentalmente coerenti e plausibili. Anche la rappresentazione grafica ha il suo ruolo importante: i disegni di Furudate danno un senso di movimento fluido e sfruttano sapientemente le deformazioni anatomiche e gli effetti prospettici per restituire la sensazione del dinamismo del campo da gioco.

Sono molti i motivi che hanno decretato il successo di Haikyu!! in patria, tanto da farlo diventare il secondo manga più venduto nel decennio che va dal 2010 al 2019. Una lettura sicuramente consigliata sia agli appassionati di manga che di pallavolo (o di entrambe le cose).