Monster, l’anime Madhouse tratto dal manga capolavoro di Naoki Urasawa

Ormai, a oltre vent’anni dalla sua prima pubblicazione, Monster di Naoki Urasawa è a ben merito considerato uno dei manga più belli di sempre. Il lavoro di Urasawa è stato pubblicato da noi in diverse edizioni, dispiace invece che la riuscita serie TV tratta dal manga, prodotta ancora nel 2004, non abbia mai avuto un’edizione ufficiale in Italia.

Monster di Naoki Urasawa è una specie di “mostro sacro” del fumetto giapponese per molti ottimi motivi, oltre ad essere un’opera che si distingue nel panorama del manga per tante particolarità.

Parliamo di un manga seinen, un thriller con un’impronta realistica e che tratta tematiche anche controverse e disturbanti; le modalità con cui viene affrontata la storia sono molto lontane dallo stile fantasioso, pirotecnico (e a volte piacevolmente kitch) dei manga a cui siamo generalmente abituati. I personaggi non sono i classici studenti liceali ed anche l’ambientazione scelta è una grande sfida per un autore che viene da un contesto così lontano come il Giappone: le vicende infatti si muovono tra la Germania e la Cecoslovacchia del periodo di poco successivo alla caduta del muro di Berlino.

Monster è fondamentalmente un grande thriller poliziesco che parte da una premessa molto forte: come può un atto di giustizia e bontà portare a conseguenze imprevedibili e nefaste?
La storia inzia a Düsseldorf nel 1986, un giovane e brillante neourochirurgo giapponese, il dottor Kenzo Tenma, si trova davanti ad un grande problema etico e morale: prestare cure ad un personaggio molto importante per la sua carriera, o salvare la vita ad un bambino sconosciuto colpito alla testa da un’arma da fuoco? Il dottor Tenma sceglie che la cosa più giusta da fare sia di operare il bambino, nonostante sappia che il suo gesto generoso gli costerà caro.

Dopo dieci anni, quando tutto sembra dimenticato, dopo una serie di vicessitudini il dottor Tenma viene a scoprire suo malgrado che il bambino che ha salvato in un impeto di generosità è in realtà un pericolosissimo serial killer, un vero mostro al di là del bene e del male, e si troverà, anche se innocente, ad essere braccato dalla polizzia tedesca in quanto il maggior sospettato di una serie di inspiegabili omicidi. Inizia qui per Tenma una discesa agli inferi, in fuga e nello stesso tempo a caccia di un fantasma, con l’intenzione/ossessione di rimediare al suo errore sopprimendo la vita che aveva salvato anni addietro. Col procedere della storia, quella che all’inizio sembra una caccia all’uomo svelerà poco per volta angoscianti misteri e diventerà un intrigo su larga scala che minaccierà di inghiottire tutti i personaggi coinvolti.

Il manga di Monster ha ricevuto molte onorificenze in Giappone e all’estero (tanto che anche Guillermo del Toro da tempo sta meditando di realizzare una versione live action), ed ha avuto un discreto successo di popolarità anche in Italia. Panini Comics ha infatti pubblicato la prima edizione composta di 18 volumi dal 2003 al 2005 e la seconda, l’edizione Deluxe in 9 volumi con alcune pagine a colori e una traduzione rivista e corretta, prima tra il 2010 e il 2012 e poi con successive ristampe.

Dal manga è stata tratta una serie animata di 74 episodi, tra l’altro una trasposizione molto fedele all’originale, prodotta nel 2004 dallo studio Madhouse (casulamente a distanza di poco ci ritroviamo a parlare di Madhouse, il celebre studio di animazione giapponse che aveva prodotto anche l’animazione di Trigun). La serie vanta un ottimo cast, un notevole staff produttivo e una regia molto cinematografica, con gli unici limiti del formato: essendo stata prodotta in un periodo di transizione è stata realizzata nel classico formato 4/3 a definizione standard, un peccato perché, visto il taglio cinematografico della serie, avrebbe potuto trarre grande vantaggio dal 16/9.

La serie si fregia inoltre di una grande colonna sonora di Kuniaki Haishima, compositore anche dell’opening (che una volta tanto non è una canzone pop giustapposta a fini commerciali, ma una suggestiva track strumentale che introduce al mood cupo e claustrofobico della serie). Anche i brani scelti per i titoli di coda sono peculiari, tra questi abbiamo adorato “For The Love of Life“, brano da brividi cantato da David Sylvian e scritto per la serie dallo stesso Sylvian con la collaborazione di Haishima agli arrangiamenti.

Per tutti questi motivi è un vero peccato che la serie TV Monster di Madhouse non sia mai arrivata da noi con un adattamento e una distribuzione ufficiale (è arrivata solo per vie traverse, tramite fansub), avrebbe meritato di essere conosciuta molto di più e non avrebbe certo sfigurato con un passaggio televisivo.

Purtroppo adesso il prodotto risulta avere una veste un po’ troppo datata per un primo passaggio, ma nulla ci vieta di sperare in un fututo remaster ed una collocazione meritata magari su un canale di streaming. Il minimo per un opera visuale da vedere oltre che da leggere (anche più di una volta).