Social zampediverse 3.x / Dalla forma al contenuto

Dagli albori del secolo si discute / se la poesia sia dentro o fuori. / Dapprima vinse il dentro, poi contrattaccò duramente / il fuori e dopo anni si addivenne a un forfait / che non potrà durare perché il fuori / è armato fino ai denti. Eugenio Montale

All’inizio, e fino ad ora, quindi per vent’anni scarsi, abbiamo servito con appassionata emozione il contenuto dandogli una forma, la più bella che abbiamo potuto. Recentemente, con la nascita dei social network, siamo diventati content manager quindi gestori dei contenuti, ma quali contenuti? Ingaggianti, impattanti, verticali, generalisti, brevi, incisivi, in una parola contenuti web di natura sintetica non affaticanti per un approfondimento smart e con un forte orientamento ai lettori digitali “traVirgolette”. Tutto bene fin qui. Il lavoro difficile della sintesi genera efficacemente sia l’ingaggio all’azione che un arricchimento della marca attraverso l’evocazione, il suggerimento, l’immagine, lo slogan: un vero e proprio RAP della comunicazione che singhiozza attraverso le specificità dei singoli socialnetwork generando un flusso. Ma le cose cambiano e siamo alla terza o alla quarta era digitale, e forse è la volta buona per i nostri giovani giornalisti di esprimere il loro potenziale talento fino in fondo. Facebook ha infatti rilasciato in queste settimane svariate dichiarazioni, sia pubbliche che dirette ai gestori delle piattaforme, sulla grande diffusione e apprezzamento ed efficacia degli strumenti di approfondimentoLungo sui socialnetwork. Canvas, Instant Article e Long Post (su LI) stanno convincendo i lettori digitali e finalmente si torna a valorizzare questi luoghi di aggregazione con scritture lunghe, dove il respiro del contenuto prende davvero il suo tempo, il suo spazio e diventa un pezzo, un articolo. E quindi (ri)nasce forte fortissima la redazione social di zampediverse composta da giornalisti iscritti all’abo che si meritano questo momento di pura scrittura, che tornano ad uno stato più naturale del loro percorso professionale e il prodotto del loro lavoro diventa la scrittura, il contenuto.

Non è il blog, anzi lo è, ma inserito in una nuova forma superconnessa ed esponenzialmente più presente nel non-luogo che è FB (o LinkedIN). Nessuno è escluso da questa copernicana sensazione che il vuoto sia diventato pieno, nessun giornalista o editor o scrittore del vecchio mondo, non ci sono diversità come ben dimostrano le pubblicazioni digitali più importanti nate in origine come di carta ed ora tradotte in bit in articoli istantanei per il grande libro di facce. Ma c’è evidentemente un’occasione per chi nasce nativo digitale di scrivere direttamente nel libo senza righe dei post di Facebook rendendo ciò che scrive un potenziale ritornello di SanRemo. L’occasione la nostra redazione l’ha colta con l’appena trascorsa edizione di Più libri più liberi 2016, la fiera della piccola e media editoria svoltasi a Roma nel mese di dicembre.

La faccia del social che curiamo da 6 anni quest’anno è radicalmente cambiata. Note, articoli, canvas e link al sito-blog della fiera hanno sfamato il desiderio di leggere, di sapere, di approfondire, come si leggesse una rivista o un quotidiano. La prossima sfida in cui la redazione social di zampe si sta buttando è Tempo di Libri, la fiera del libro di Milano. Staremo a vedere, leggere e commentare questa copernicana rivolta del vuoto verso il pieno con la speranza di poter dare il massimo contributo possibile e di avviarci su una strada buona per tutti i brand che hanno voglia di raccontarsi in un modo nuovo, apprezzato e di successo.

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