Sanremo – Giorno 3

Di cacciatori di autografi e dell’uso voluto della parola “artisti” tra virgolette.

Ragazzino adolescente. Qualche brufolo e i primi peli in faccia. Si avvicina timido e mi domanda: Tu che sai quasi tutto (ero l’unico giornalista in mezzo a una ventina di adolescenti, che volete… l’autorità del tesserino) sai pure dove dorme Virginia Raffaele? La vorrei tanto incontrare.
Mi si stringe il cuore che quasi vorrei dirgli il nome di un albergo a caso. Un albergo lontano così da farlo sognare per un paio di chilometri, ma no. Non lo faccio. Ammetto crudelmente di non saperlo.

Facciamo un passo indietro.
Oggi sono in giro per Sanremo con Laura e Andrea due bravissimi fotografi. Decidiamo dopo pranzo che potrebbe essere interessante metterci sulle tracce di qualche cacciatore di autografi. Professione, consentitemi il termine, che va per la maggiore in questi giorni, qui in Città.

Camminiamo sul lungomare dirigendoci verso qualche albergo noto (l’”artista” o prova, o fa interviste o sta in camera in albergo. E queste tre attività gli tolgono praticamente tutto il tempo sanremese) quando veniamo attratti dalla voce di una donna (che poi scopriremo nonna Ketty con nipote Gioia) che dà indicazioni quasi fosse un telecronista. Qualcosa del tipo: Allora tu vai all’Hotel Londra noi siamo al De Paris adesso ma ci stiamo spostando. La Betta ci aspetta al Palafiori e ci chiama se succede qualcosa.
Il passo tra noi e questa conversazione è davvero breve e scopriamo che la signora è li perché la nipotina di 10 anni è innamorata di “uno che non so come si dice” (Clementino ndr) e lei vuole farglielo conoscere. Davanti all’hotel ci sono anche tre ragazzine sui 18 anni che lo aspettano.

Io se esce mi metto a piangere.

Io invece svengo.

Ehi ragazze, eccolo.

DOVE!?!?!

No era per vedere come reagivate.
Vi giuro che è realmente accaduto e loro stavano per svenire entrambe, a dispetto della prima che voleva solo piangere. Poi dicono qualcosa credo in ligure stretto che probabilmente maledirà la mia Pare che appena finiscono di chiarire la questione delle onde gravitazionali ,al CERN inizieranno a parlare di questa tematica.

LE REGOLE.

Scarpe comode, bisogna camminare e a tratti correre. (facendo dell’Ariston il centro della città gli alberghi più in, o almeno quelli più gettonati dagli “artisti” sono in un raggio di 1 km a est o a ovest).
Vestiti comodi (Vedi sopra)
Profumo in abbondanza. Perché se ci abbraccia Fragola non vogliamo puzzare. Testuale.

Capacità falsarie per riprodurre la firma dei genitori. Sì pare sia uso comune durante i Festival non andare a scuola. Ma insomma, il sottoscritto ha fatto anche di peggio. E voi pure.

Arriviamo all’Hotel Londra dove c’è la sede di Radio Italia e quindi è tappa forzata di tutti gli “artisti” che hanno delle interviste programmate. Noi anche siamo lì per un’intervista e uno shooting fotografico ma prima incontriamo due ragazze che aspettano Annalisa. Ci raccontano che sono entrate in una chat di whatsapp con centinaia di utenti dove fan si scambiano voci e si danno dritte. Loro non sono certe che incontreranno lì la loro beniamina ma ci sperano. In effetti arriva poco dopo, scende da un furgoarticolato che sembra preso in prestito da un film d’azione ed entra spedita dicendo che foto e autografi meglio dopo, quando esce. Pare che in uscita avrà più tempo.
Entra Annalisa dentro l’Hotel ed esce Clementino. Nonna Ketty, dove sei!?!
Clementino è scortato e non si ferma a parlare coi fan.
A questo punto il sottoscritto insieme ad Andrea e Laura vorrebbe dar vita a una piccola polemica del tipo: ci sono 16 ragazzini e 4 guardie del corpo. Che io onestamente penso che 16 pestone Rocco Hunt le possa incontrare al bar sotto casa sua tutte le mattine e non penso che le quattro guardie del corpo gli stiano costantemente alle costole. Insomma, va bene stare nella parte. Ma in fondo 16.
Sedici.
S E D I C I ragazzini al costo di un selfie ogni 5 secondi li poteva pure accontentare.
Consentitemi a questo punto di mandare un saluto ai legali di Clementino dicendo loro che domani in Piazza Colombo davanti a un caffè son disponibile a trattare la mia libertà lontana dai tribunali.

Esce di scena Clementino. Finiamo la polemica e ci avviamo verso l’uscita anche noi.
Incrociamo Max Giusti. Entra in hotel senza che nessuno si accorga della sua minima presenza.
Se alla Rai può interessare una piccola ma veritiera ricerca di mercato la popolazione under 18 non sta seguendo il dopofestival.

E con questo ci sentiamo di dire che anche per oggi, da Sanremo, è davvero tutto.

Federico Vergari